Un aspetto che accomuna tutti i siti, indipendentemente dalla loro tipologia, è la finalità prima dei contenuti che li popolano: offrire una valida risposta alle esigenze informative del proprio pubblico. Sotto questo particolare profilo, un e-commerce, un sito ideato per generare contatti o un progetto editoriale non presentano apprezzabili differenze: risultano utili all’utenza nella misura in cui sono in grado di offrire contenuti rilevanti e utili a soddisfare i suoi reali bisogni.
Domanda e offerta di informazioni
I motori di ricerca costituiscono un punto di incontro tra domanda e offerta di informazioni e rappresentano una risorsa di grandissimo valore per ogni ecosistema digitale. Da una parte, infatti, trasformano i desideri delle persone in dati analizzabili, che possiamo utilizzare per confezionare risposte di qualità alle «giuste» domande. Dall’altra, ci permettono di valorizzare al meglio il nostro sforzo editoriale, favorendone la visibilità nei risultati delle ricerche più gettonate attraverso il corretto allineamento dei contenuti alle effettive modalità di ricerca del pubblico della rete.
Sebbene i motori di ricerca moderni utilizzino centinaia di fattori per determinare la rilevanza di una pagina web in relazione a una particolare ricerca dell’utente e non si affidino, esclusivamente o quasi, alla presenza della keyword all’interno del suo contenuto testuale, ancora oggi l’allineamento del contenuto alle modalità di ricerca resta un fattore di primaria importanza per lo sviluppo di visibilità nei risultati delle ricerche.
E-commerce: conoscere i bisogni per allineare i contenuti
Nel caso di un e-commerce o di un sito che propone determinati tipi di servizi, ovviamente, avremo chiaro già in partenza l’oggetto dei contenuti, determinato dalla nostra proposizione commerciale. In questo caso, l’analisi delle ricerche ci permetterà di comprendere «come», nei fatti, l’utente si mette a caccia dei prodotti o servizi presenti sul nostro sito. Ad esempio, se il nostro e-commerce propone giacche e cappotti, potremmo pensare di utilizzare il termine «capispalla» per etichettare la relativa pagina di listing dei prodotti, scelta tecnicamente ineccepibile. Se però controlliamo cosa cercano gli utenti, potremmo cambiare idea e optare per «giacche e cappotti».
Capire «come gli utenti chiamano le cose» aiuta a valorizzare i nostri contenuti, potenziando la capacità di intercettare traffico qualificato dalla ricerca organica, ma anche a renderli più «vicini» e, quindi, più facilmente fruibili dalle audience.
Topic discovery e architettura informativa
Nel caso di un progetto editoriale, invece, ci troveremo, in genere, a dover identificare i temi di maggiore interesse per il pubblico all’interno di un più o meno ampio ventaglio di argomenti. In questo caso, l’analisi delle ricerche potrà fare la differenza e semplificare notevolmente il processo di topic discovery: digitando il macro-argomento all’interno di strumenti di search intelligence come Google Trends, Ubersuggest, Answer the Public et similia, otterremo molti suggerimenti riguardo le domande più comuni sull’argomento, hot e trending topic, stagionalità e argomenti correlati.
Si pensi, ad esempio, a quante informazioni utili si potrebbero ricavare dalla ricerca nel momento in cui si andasse a realizzare un’area «self-care» per un prodotto o un servizio. Sarebbe possibile definire un’architettura dei contenuti basandosi sui dati di search intelligence, identificando i temi più gettonati nelle ricerche e prioritizzando la visibilità delle varie risposte in funzione degli effettivi bisogni del pubblico.
Le informazioni fornite dal fenomeno della ricerca trovano applicazione ogni volta in cui si evoca il concetto stesso di contenuto: per dare le giuste risposte è necessario conoscere le domande.
Gli strumenti e i modelli di analisi della search intelligence rappresentano la soluzione ideale per chiunque desideri rispondere efficacemente ai desideri del proprio pubblico e valorizzare al meglio gli investimenti dedicati alla produzione di contenuti, che resta un ingrediente ineliminabile per ogni ricetta digitale di successo.
Del resto, non è un caso se, da oltre un ventennio, i SEO continuino a ripetere il mantra: “Content is King”.
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